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“COSA FARE” E “COME FARE” NELLA C.I.

Scrivo queste righe perchè ho la sensazione che la maggiorparte degli studi riguardanti la contact improvisation siano incentrati sul “come fare”.Come gestire il corpo, come muoverlo, come radicarlo, come sollevare, come rotolare, come ascoltare, come risolvere, come usare il centro ecc.., un bel pacchetto di informazioni, essenziale, che ritengo giusto sia esercitato, approfondito, studiato.
Prima del “come” però c’è il “cosa”.
Entrando subito nel merito, il “cosa fare” è governato fondamentalmente da due sistemi: la scelta o la reazione, e non sono prerogativa del corpo, ma del sistema nervoso. Quest’ultimo chiaramente, nella danza, userà il corpo come strumento. Cioè, prima di fare qualcosa io devo prendere una decisione oppure istintivamente reagire ad uno stimolo.
Quello che qui dico non tiene conto della molto probabile eventualità che i tessuti stessi abbiano una loro intrinseca intelligenza, ma qui andiamo in sfere difficilmente analizzabili da un punto di vista oggettivo e non mi ci inoltro.
Il nostro sistema nervoso ha un ramo volontario (di cui abbiamo il controllo) ed uno involontario (sistema nervono autonomo SNA). Il secondo controlla le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo volontario, e la modalità di reazione agli stimoli. Certo io posso scegliere, in parte, come reagire agli stimoli, ma solo dopo un certo tempo (il tempo di fare questa scelta), nel frattempo il sistema autonomo avrà già fatto il suo gioco.
Riassumendo, quando scelgo di fare un movimento sarò in uno stato di sistema nervoso volontario, quando reagisco sarò nello stato involontario.
Ora, cos’è l’improvvisazione? Da wikipedia: Per improvvisazione si intende in senso generico l’atto di creare qualche cosa mentre la si esegue, in maniera spontanea o casuale.
Essa consiste quindi di uno svolgimento o esecuzione che si realizza con invettiva immediata e con facilità. Improvvisazione, da improvviso. Contrario di previsto. Quanto più prevedo, preorganizzo, premedito, tanto più sono lontano dall’improvvisazione.
La contact è l’unico genere di danza che io conosca che ha come peculiarità il continuo modificarsi dello spazio intorno. Del nostro partner (che è parte dello spazio intorno) non posso prevedere il tipo movimento e sarò costretto quindi, volendomi adattare (danzare con lui) a creare qualcosa mentre la eseguo (wikipedia).
Per questo motivo, nella contact improvisation, siamo addirittura quasi costretti ad improvvisare, pena la perdita di connessione con la danza.
Piccola parentesi. Certo che se sappiamo già come andrà a muoversi il nostro partner la questione cambia. La creazione di un linguaggio condiviso, riconoscibile e quindi prevedibile è il peggior nemico dell’improvvisazione. Fissare dei canoni estetici o funzionali limita le possibilità riconducendo il movimento a schemi e forme famigliari che rischiano di inquadrare l’imprevisto, e quindi l’improvvisazione, come un errore. Chiusa parentesi.
Tornando a noi, l’improvviso (improvvisazione) è causato dal nostro partner e dai noi stessi poi a seguire.
C’è tempo di fare una scelta? Nell’imprevisto assoluto no, possiamo solo reagire. (sistema nervoso autonomo)
L’improvvisazione assoluta non da quindi possibilità di scelta. Il sistema nervoso volontario non ha tempo sufficiente per analizzare la questione e fare una scelta. Ovviamente questo è un punto limite, ma più siamo vicini a questa idea più stiamo improvvisando. Faremo sempre delle scelte, ma saranno gli stimoli alla vera danza di improvvisazione, di risoluzione in contatto dell’imprevisto. Su come reagisce il sistema nervoso autonomo vi rimando all’articolo qui sopra.
E’ un sistema che in ogni caso può essere allenato, praticato, approfondito, in modo da decidere “cosa fare” nella direzione dell’improvvisazione.
Il “come fare” completerà la frase di una deliziosa danza di improvvisazione. Come sempre la contact improvisation dimostra la sua completezza:
Contact = Sistema nervoso volontario
Improvisation = Sistema nervoso autonomo